Rai Cultura presenta Inventare il tempo: per otto settimane dal 17 settembre, ogni mercoledì, lo storico della musica e scrittore Sandro Cappelletto guida all’ascolto di altrettante opere musicali estratte con ampio spettro temporale e stilistico dal repertorio della musica da camera e sinfonica e dell’opera lirica.
Rai Cultura presenta Inventare il tempo: per otto settimane dal 17 settembre, ogni mercoledì, lo storico della musica e scrittore Sandro Cappelletto guida all’ascolto di altrettante opere musicali estratte con ampio spettro temporale e stilistico dal repertorio della musica da camera e sinfonica e dell’opera lirica. Dopo la puntata dedicata al quartetto “Le dissonanze” di Mozart, si passa a Chopin, Messiaen, Gesualdo Da Venosa, Bach, Puccini, Sostakovic, Schubert. Il progetto si inserisce nella tradizione dei programmi televisivi dedicati alla musica, come le memorabili produzioni di Leonard Bernstein o Glenn Gould, ma propone una formula personale e ben definita.
Ogni episodio è dedicato a una diversa composizione che viene analizzata con l’aiuto di un interprete ed è ambientato all’interno di uno tra gli storici palazzi romani; la scelta di questi luoghi, lontani dalle grandi sale da concerto in cui queste musiche sono solite essere proposte, insieme alla calda regia di Angelo Bozzolini, è efficace nel far sentire lo spettatore coinvolto in un’esperienza privata e quasi intima insieme al presentatore, ai musicisti e alla musica. Durante il programma, attraverso monologhi dal sapore teatrale e colloquiali dialoghi con gli interpreti, il brano viene scomposto e analizzato nei suoi dettagli per essere poi ricomposto e incastonato nella vita dell’autore, nel contesto storico e culturale in cui è stato ideato e nell’attività dei musicisti che insieme al conduttore ne studiano la partitura in diretta. Sia il gesto compositivo dell’autore sia quello interpretativo dei musicisti risultano umanizzati, evidenziandone la complessità. Il risultato è lontano dall’esperienza di un concerto, dalle proposte didattico/divulgative, da una discussione tra esperti, ma è piuttosto un prodotto che presenta un valore artistico in sé.
Avvincente come una serie tv, piacevole come un pezzo di teatro, amichevole come una cena in compagnia, interessante come una prova di concerto e stimolante come una lezione.
Scritto da: Lorenzo Asti